domenica 17 novembre 2013

Ieri in fb ho trovato un un vecchio post che si trova in questo blog
insieme a tanti altri bei racconti , ed ho pensato di farlo conoscere anche a voi.
E' dedicato alla nostra Emilia,ambientato nella cittadina di Mirandola, 10 km dal mio Cavezzo.
E' un risveglio di emozioni che sono sono sopite in un angolo del mio cuore e che mai spariranno.


Ragazza di Mirandola

Nella piazza di Mirandola c’è una ragazza che aspetta. Sono le quattro del mattino e le batte forte il cuore.
Ha i tacchi alti e le gambe snelle. Ha occhi che riflettono la luce delle stelle e un sogno che sta per avverarsi. Nel silenzio della notte si innamora dei bagliori che illuminano le strade, nel silenzio della notte non vede l’ora che arrivi domani.
Ha capelli neri lisci, un vestitino elegante e una bottiglia di lambrusco tra le mani.
La luna e i lampioni illuminano una casa che fa angolo con la via, sopra al bar. Lei la guarda e sorride.
Nella mano una bottiglia di lambrusco e nell’altra due bicchieri di vetro con lo stelo lungo.
Chiude gli occhi e si lascia accarezzare dalla brezza di quest’ora. I sogni si avverano.
I sogni si avverano domani.
Nella piazza di Mirandola c’è una ragazza che guarda gli scuri di legno della casa che ha appena comprato. Le sembra un sogno. Per realizzare il suo desiderio ha lavorato come una pazza per anni, con disciplina e sacrifici. Ha risparmiato intere buste paga, straordinari e centesimi, piano piano, con passione e amore. Come un contadino che semina con pazienza un campo zollato infinito, sotto il cielo blu.
I suoi occhi ammirano le finestre della casa, è una ragazza dai valori di altri tempi. Sorride e sogna i fiori rossi sul davanzale, il riflesso delle abat jour all’interno, la luce del sole al mattino e il profumo del caffè al risveglio.
Nella piazza di Mirandola c’è una ragazza che lavora in una fabbrica e fa un mestiere da uomini.
Ogni giorno, quando la incontrano, i suoi colleghi le fanno i complimenti e le sorridono. Perché a lei piace costruire. Lo fa tutti i giorni a lavoro, lo fa tutti i giorni nella vita. Nei pomeriggi di cielo blu coltiva il campo del nonno e raccoglie con passione i frutti della terra, accarezza le piante al tramonto e poi corre a casa per cambiarsi e andare a ballare in piazza con le amiche.
Ha sandali che mettono in risalto le sue gambe e una bottiglia di lambrusco per fare un brindisi col suo amore.
Ha festeggiato tutta la sera con le amiche. Ma non poteva andare a dormire senza un bacio del suo ragazzo.
Anche lui fa un lavoro da uomini, fa il vigile del fuoco, e finisce il turno alle quattro.
Nella piazza di Mirandola c’è una ragazza che ama la musica e le orchestre, che ama il vino rosso e il buon cibo, una ragazza che ha gli occhi azzurri come il cielo e la pelle liscia come una pianura.
I seni morbidi come colline e il cuore infinito come il mare.
Nella piazza di Mirandola sono le 04.03 e il mondo crolla. Lei sente il rumore e trema come la terra.
La bottiglia le cade di mano ed esplode, rossa come il sangue, in frantumi. Mirandola crolla attorno a lei, nel boato più silenzioso che abbia mai sentito. Ogni secondo dura una vita e dal rumore non ci si ripara nemmeno con le mani sulle orecchie.
Nella piazza di Mirandola ci sono solo macerie e lei immobile mentre guarda quella che sarebbe diventata la sua casa domani. Il cuore batte forte. Ma adesso è diverso. E non c’è più silenzio e non c’è più magia. Il vino è una macchia di sangue in una terra d’amore. I cocci brillano nella luce della luna.
Tutto quello per cui aveva risparmiato, tutto quello per cui aveva lottato, pianto e lavorato, adesso non esiste più.
Nella piazza di Mirandola c’è una ragazza che sente le sirene e sa che neanche il suo ragazzo arriverà, adesso. Ma non pensa a sé stessa, non pensa alla casa, non pensa ai sacrifici e non pensa al risparmio.
Nella piazza di Mirandola c’è una ragazza. Si chiama Emilia. Vive al centro dell’Italia ed è ancora in piedi.
I suoi occhi grandi guardano i riflessi dei lampeggianti e il caos della sua città.
Adesso trema ed è scossa. Ha freddo e paura. Ma nel delirio dell’attimo sogna ancora domani.
Perché tra tutte le certezze che crollano, Emilia ne ha una che è rimasta in piedi.
Domani sarà un nuovo giorno per ricostruire tutto quanto.
Perché a Emilia piace costruire.
Lo fa tutti i giorni.
E lo farà con amore anche domani.
due vecchie cartoline di Cavezzo e del castello  dei Pico di Mirandola


Un caro saluto  e buona domenica e settimana a tutti voi
Ciaoo Magda


17 commenti:

  1. Cara Magda, ho conosciuto negli anni 70-80 uno di Mirandola, mi parlava molto del suo paese, gli venivano gli occhi lucidi nel raccontare quanta nostalgia aveva...
    Belle veramente le vecchie cartoline...
    Buon inizio della settimana cara amica.
    Tomaso

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  2. Vedere queste cartoline che "parlano" mette tanta tristezza...Ti abbraccio forte. Bacio. NI

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  3. Molto bello e intenso questo racconto, anche a me è piaciuto tanto!
    Non è triste, è molto nostalgico e pieno di amore e di speranza,un vero incoraggiamento a continuare il proprio messaggio di vita.
    Buona domenica e buon inizio di settimana anche a te cara Magda.

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  4. bello il racconto e stupende le vecchie cartoline!!!! ciao!!!

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  5. Mi è piaciuto moltissimo questo racconto, ha in se la speranza del domani. Ricostruire è ricominciare a vivere e a sognare la propria casa.
    Grazie per questo bellissimo post. Un abbraccio ^_^

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  6. che bel racconto! Ti aspetto qancora da me cara Magda ;)

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  7. Questa fantastica ragazza non si è lasciata abbattere, sin dal giorno dopo ha rimboccato le maniche e pian piano sta ricostruendo quel che Terry ha distrutto.
    Auguro a questa Emilia di tornare fiorente come e più di prima.Complimenti a tutti gli emiliani che non hanno permesso a Terry di sitruggere i loro sogni.
    Un abbraccio alla mia cara amica Magda.
    Cisooooo
    Marj

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  8. La speranza fa sempre bene all'anima ed è piacevole leggerla.
    Un sorriso per l'inizio della settimana.
    ^___^

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  9. Wow *.* bellissimo! Ti auguro una buona giornata! Baci

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  10. Grazie Magda ,
    ....la nostra Emilia è forte e sicuramente ripartirà alla grande !!!
    Abbraccione Giankarla

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  11. Magda carissima, finalmente sono arrivata qui nel tuo bel salotto emiliano. Magda ho il nodo alla gola ed un brivido che non è dovuto al malessere stagionale. Amica mia, quando quel maledetto Terry devastava l'Emilia, tramite il contatto che avevo con te amica mia, ho partecipato e con l'animo condividevo le te e vostre paure. Scusami, lo so che non ci possono essere confronti .
    Brava la persona che ha scritto questo racconto. Ma meritate tutti un grande elogio come avete saputo reagire. Sicuramente Mirandola e tutta l'Emilia si rialzerà perchè le persone che ne fanno parte sono laboriose e brave, però avete bisogno e meritate l'aiuto materiale da chi è di dovere.

    Ti abbraccio con affetto e stima. Tua amica Bruna. ciaooo

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  12. bel racconto, ma soprattutto un mezzo per risvegliare nella mente quei ricordi e quei momenti per non dimenticare, un abbraccio

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  13. Per non dimenticare...certo...un bel gran racconto!
    Ciao cara e buona settimana, liù

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  14. grazie x il commento ! io ho ricevuto un angioletto , gli altri 2 li ho mandati io ;-)

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  15. E' un bellissimo racconto! Purtroppo certe catastrofi naturali sono difficilmente prevedibili e c'è gente che perde tutto. Eppure la storia dimostra che c'è chi riesce a rialzarsi perfino da questo, e lo fa anche solo con le proprie gambe se non c'è nessuno che l'aiuta.
    Da queste persone c'è solo da prendere esempio.

    www.wolfghost.com

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